Episodio 2.0
Note in bianco e nero - parte 2
durata: 32 minuti e 58 secondi
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Il genio bianco Bill Evans alla corte di Miles Davis
di Massimo Gagliani
a cura di Marco Rampoldi
drammaturgia e ricerca immagini Gianni Gualberto Morelenbaum
con Corrado Tedeschi
produzione Teatro Franco Parenti e RARA produzione
Si ringrazia per la collaborazione artistica Simona Peverelli
di Massimo Gagliani
a cura di Marco Rampoldi
drammaturgia e ricerca immagini Gianni Gualberto Morelenbaum
con Corrado Tedeschi
produzione Teatro Franco Parenti e RARA produzione
Si ringrazia per la collaborazione artistica Simona Peverelli
Il 15 settembre 2020 sono trascorsi quarant’anni esatti dalla morte di Bill Evans.
Per celebrarne la memoria, Corrado Tedeschi presta la sua voce al personaggio immaginato da Massimo Gagliani in un racconto, appassionante e originale, dell’incontro tra il grandissimo pianista e il geniale Miles Davis.
Il protagonista, un fotografo appassionato di musica, si trova quasi per caso nel 1959 negli studi della Columbia records, mentre Davis insieme a Evans, e a Coltrane, Adderly, Kelly, Chamber e Cobb, sta registrando l’album Kind of blue, che rivoluzionerà il modo di intendere il jazz. E la sua capacità di guardare gli permette di raccontare con acutezza il rapporto tra i due grandissimi musicisti. La passione, l’intesa, ma anche la difficoltà di un fuoriclasse come Evans di collaborare con un altro fuoriclasse, ma dispotico e accentratore come Davis. E soprattutto, alla fine degli anni '50, simmetricamente le difficoltà per un nero di essere pienamente accettato, anche se genio, in una società dominata da bianchi e le difficoltà per un musicista bianco di essere pienamente accettato, anche se genio, in un entourage musicale frequentato esclusivamente da neri. Solo la musica permette di abbattere le barriere e arrivare a una vera comunicazione, senza differenze e compromessi.
Per celebrarne la memoria, Corrado Tedeschi presta la sua voce al personaggio immaginato da Massimo Gagliani in un racconto, appassionante e originale, dell’incontro tra il grandissimo pianista e il geniale Miles Davis.
Il protagonista, un fotografo appassionato di musica, si trova quasi per caso nel 1959 negli studi della Columbia records, mentre Davis insieme a Evans, e a Coltrane, Adderly, Kelly, Chamber e Cobb, sta registrando l’album Kind of blue, che rivoluzionerà il modo di intendere il jazz. E la sua capacità di guardare gli permette di raccontare con acutezza il rapporto tra i due grandissimi musicisti. La passione, l’intesa, ma anche la difficoltà di un fuoriclasse come Evans di collaborare con un altro fuoriclasse, ma dispotico e accentratore come Davis. E soprattutto, alla fine degli anni '50, simmetricamente le difficoltà per un nero di essere pienamente accettato, anche se genio, in una società dominata da bianchi e le difficoltà per un musicista bianco di essere pienamente accettato, anche se genio, in un entourage musicale frequentato esclusivamente da neri. Solo la musica permette di abbattere le barriere e arrivare a una vera comunicazione, senza differenze e compromessi.